Righi: "Mantova molto competitiva! Ganz? E' valore aggiunto!"

02.12.2020 17:01 di  Tutto Mantova   vedi letture
Righi: "Mantova molto competitiva! Ganz? E' valore aggiunto!"
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© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

È stato uno degli artefici della rinascita del Mantova. E adesso si "gode" la sua creatura dall'esterno. Emanuele Righi, ex direttore sportivo dei virgiliani, ai microfoni di TuttoC.com ha analizzato la situazione attuale della Lega Pro e, ovviamente, dei biancorossi.

Iniziamo dalla fine. Da quei cinque gol segnati al Perugia e dall'addio al Mantova due giorni dopo.
"Non ero più utile al Mantova, non ero più il valore aggiunto che volevo essere. Bisogna avere la forza per riconoscere certe cose. Sono stati tre anni intensissimi, abbiamo costruito tante squadre, parliamo di oltre 60 giocatori. Dopo quel 5-1 ho fatto un ragionamento con la proprietà e ho capito che era giusto chiamarsi da parte. So che può risultare strano come discorso e potrebbe dar adito a mille teorie. In realtà non bisogna per forza stare attaccati a una sedia, la poltrona non è tutto. Ma non è stata una scelta avventata, anzi: la mia decisione è stata ben ponderata".

Intanto questo Mantova viaggia in piena zona playoff.
"Credo che questa squadra, con poco, a gennaio potrebbe diventare molto, molto competitiva. Ha un grande allenatore molto capace sul campo. Ha dei giocatori che, dopo vari rallentamenti in carriera, hanno trovato l'ambiente ideale per rilanciarsi mostrando il loro vero valore. La squadra era stata costruita proprio con questa filosofia: calciatori che potevano garantirti una salvezza il più veloce possibile, da neopromossa, per lavorare con pazienza per il futuro. Adesso però, qualora si abbia voglia di diventare una sorpresa assoluta, il mercato sarebbe un'ottima occasione per provarci. Mantova ha persone molto capaci sia sul campo che dietro la scrivania. Non si parla tanto degli staff tecnici ma quello di Mantova è bravo da far paura. Insomma, il Mantova potrà alzare l'asticella se lo vorrà".

Sospinto da un grande Ganz, fortemente voluto in estate.
"Innanzitutto è una brava persona, un bravissimo ragazzo. E ha bisogno di essere messo in un ambiente che non gli dia pressioni esagerate. Ma le pressioni non lo spaventano: si prende le sue responsabilità ed è un leader, è nato per far gol ed è inspiegabile come sia in Lega Pro. Ha il gol addosso, ha un istinto che non allenano, che non ti insegnano. È stato il primo giocatore che ho cercato e ringrazio i suoi procuratori che hanno capito come Mantova era la scelta giusta dopo le difficoltà incontrate ad Ascoli. Sono quasi certo che faccia più di 20 gol, sta bene e si vede".

E adesso Righi che fa?
"Il papà di quattro figli, studia e cerca di completarsi dove sa di avere delle lacune. È un periodo paradossalmente molto positivo: riesco a godermi la crescita di una squadra che ho costruito dal punto di vista tecnico".

Girone B: oltre al Mantova, com'è?
"Credo sia il più bello perché la lotta per la promozione è apertissima e ci sono grandi squadre: Padova e Perugia le grandi favorite, poi un'ottima Feralpisalò. Loro tre, credo, si giocheranno il campionato. Ma occhio a un'outsider come il Sudtirol sempre in continua crescita. Poi c'è anche la Triestina e non dimentichiamoci del Modena, anche se vedo i canarini un gradino sotto. E vorrei nominare l'Imolese: l'obiettivo ovviamente è diverso ma è giusto ricordare il gran lavoro del direttore Zocchi e di una proprietà molto attenta".

Il Girone C?
"Si pensava che sarebbe stato il più equilibrato e difficile da decifrare. Invece sembra che ci sia già un padrone. Si fa fatica a pensare, oggi, a una crisi della Ternana. Il Bari credo sarà l'unica squadra che potrà lottare con gli umbri per la vetta, anche se il Catanzaro mi piace come squadra. A Palermo serve pazienza: lo insegna il Bari della passata stagione, non si riesce sempre a essere protagonisti in assoluto da neopromossi".

Chiusura col Girone A.
"Sta confermando, prima di tutto, le enormi qualità dell'allenatore Modesto. Se Gasperini è il patriarca di famiglia, Juric è il padre e Modesto è il figlio. La Pro Vercelli è una buona squadra che è resa grande da un allenatore di grandissima qualità. Anche la Carrarese ha un mister di grandissimo spessore e lo stesso si può dire del Renate, con l'aggiunta di un direttore che ha sempre fatto grandi cose anche con poco come Obbedio. Poi c'è l'Alessandria che deve ancora mostrare tutto il suo potenziale. Ma qui, comunque, faccio il tifo per il Piacenza visto che ha un direttore abilissimo come Di Battista: ha costruito una squadra con poche risorse e con idee molto interessanti".